giovedì 25 marzo 2010

Svizzera

La Svizzera è pronta a rivedere le restrizioni sui visti delle quasi 200 personalità libiche non ammesse su territorio elvetico. Un passo in avanti mediato dall’Unione Europa. L’Alto Rappresentante della Politica Estera Europea Cathrine Ashton ha incontrato a Bruxelles il Ministro degli Esteri svizzero Micheline Calmy-Rey.

La disputa tra Berna e Tripoli, nata in seguito all’arresto del figlio di Gheddafi in Svizzera nel luglio 2008, aveva ormai superato il livello di guardia: blocco dei visti per la Libia di tutti i cittadini dello spazio Shengen, embargo da parte di Tripoli sui prodotti elvetici.

Con la decisione appena presa Berna spera di ottenere prima di tutto il rilascio di Max Goeldi, cittadino svizzero tutt’ora detenuto in Libia e vittima della guerra fatta di ritorsioni tra i due Paesi.

Tra gli impegni presi dalla Svizzera per porre fine alla crisi c‘è anche l’apertura di un’inchiesta indipendente sull’arresto di Hannibal Gheddafi e delle moglie in un albergo di Ginevra. La polizia era intervenuta a seguito delle denuncie di alcuni inservienti che lamentavano maltrattamenti da parte del figlio del Colonnello Muammar Gheddafi.


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