PROTESTA FINLANDESE - Se alle «sue» candidate Berlusconi riserva frasi del tipo: «Viviana Beccalossi è più brava che bella. Il contrario di Rosy Bindi», arrivando entusiasticamente a urlare: «Forza Viviana, fagliela vedere» (a Brescia in occasione delle elezioni amministrative del 2003), a quelle dello schieramento opposto il premier riserva un trattamento diverso da quello, ad esempio, mostrato con Letizia Moratti: «La nostra lady di ferro! Guardate che bela tusa!». Come dimenticare poi, dopo aver chiesto licenza ai presenti, le parole rivolte al ministro delle Pari Opportunità, Mara Carfagna: «Faccio i complimenti a Mara, che è bella, dolce e intelligente, ma anche una donna con le palle». Berlusconi si è espresso sull'argomento «estetica in politica» anche a livello internazionale. Fece discutere la confessione pubblica di «aver rispolverato le doti di playboy» con la presidente finlandese Tarja Halonen «per portare l'authority alimentare a Parma». Con pronta protesta diplomatica ufficiale del governo di Helsinky.
LE SCUSE - Adesso è attesa una precisazione. Magari non proprio quella alla Bindi: «Mi dispiace per lei. Era un momento di delusione». Per poi seguitare: «È stata una battuta di spirito conosciuta e di largo consumo. Andate a vedere gli insulti che hanno fatto alle mie ministre che sono persone bravissime e assolutamente diverse da ciò che si vuol far pensare che siano». La Bindi replicò: «Il Cavaliere peggiora le cose. Accredita il largo consumo di battute e offese verso le donne. Si mette al pari del Bagaglino e delle battute da bar, divide le donne in buone e cattive, belle e meno belle. Un premier che non solo non possiede il senso dello Stato e della dignità delle Istituzioni, ma neppure la buona educazione e che non ha ancora capito che nelle offese verso di me tutti hanno visto anche la sua costante denigrazione delle regole e della democrazia».
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