mercoledì 24 marzo 2010

Moriero

«È andata bene», dicono all'unisono uscendo dallo studio Sky dove si sono confrontate per la seconda volta in due giorni. Tutt'e due sono convinte d'aver superato a pieni voti la prova tv. L'epilogo - ma solo quello - è comune per entrambe. Per il resto, nell'ora di trasmissione che le ha viste opposte, si sono confrontate e - piuttosto spesso rispetto alla tenzone di lunedì mattina al TgR - scontrate. Praticamente su tutti i temi caldi di quest'ultimo scorcio di campagna elettorale: Berlusconi, la sanità, i rifiuti, la Cei. Si comincia con i convenevoli ridotti all'osso. I baci reciproci di Fiumicino sono lontani. S'incontrano nei corridoi di Sky: scambio veloce di battute.

«Oggi sono in arancione», scherza la candidata di centrodestra alla presidenza del Lazio Renata Polverini, riferendosi alla giacca che indossa. La «rivale» di centrosinistra, Emma Bonino, invece, non abbandona quel tocco di giallo che contraddistingue la propria campagna elettorale: giacca grigia, lupetto blu, pantaloni e sciarpa canarino. Si entra negli studi di «Decidi Tu 2010», partono i flash di rito e la stretta di mano di circostanza. S'accendono le telecamere e comincia il duello. I tempi li dettano i due «testimoni» scelti per l'occasione: il direttore de Il Tempo Mario Sechi e il vicedirettore de Il Messaggero Stefano Barigelli.

Primo scontro sul presidente del Consiglio e il suo blitz nella campagna elettorale laziale. «Certamente c'è una sproporzione, anche con la discesa in campo di Berlusconi», attacca la Bonino. La Polverini non fa in tempo a replicare che la leader radicale incalza: «Generalmente il governo ne sta fuori. Le elezioni non sono un referendum sul governo: quando si arriva a promettere di sconfiggere il cancro, mi darei una regolata».

Altro tema, altra polemica: il deficit sanitario. La Polverini è la prima a prendere la parola: «Io i miei stati generali li ho già fatti perché la sanità è malata e appena sarò eletta dovrò occuparmene. Ho visitato oltre 40 ospedali». Due i problemi: le liste d'attesa e i «tagli indiscriminati fatti dalla giunta di centrosinistra per rientrare da un debito che non si può continuare ad addebitare alla giunta di centrodestra». La Bonino alza stupita gli occhi al cielo e sciorina i documenti che tiene in mano. «Tira fuori tutte le carte che vuoi. I conti li conosco benissimo e intendo andare avanti», incalza la Polverini. Ma la Bonino torna all'attacco: «È molto semplice: il debito era di 10 miliardi, ereditato in parte da Badaloni e duplicato dalla giunta Storace». «Che però - replica la Polverini - ha aperto tre ospedali e non ne abbiamo chiuso neanche uno». «Erano pronti e li avete aperti voi - risponde la leader radicale - e ne avete venduti una cinquantina di cui si paga l'affitto fino al 2033 e non si sa neanche dove sono andati i soldi».


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