L'inquietante conclusione arriva dopo l'ennesima anagrafe lanciata dal ministero dell'Istruzione un mese fa. Insomma: non sono bastati 14 anni di rilevazioni e 12 milioni di euro (pari, è bene ricordarlo, a quasi 24 miliardi delle vecchie lire) per avere una mappa decente del rischio "scolastico" che ogni giorno grava su un numero enorme di persone: 7 milioni e 800 mila alunni e un milione e 200 mila tra docenti, dirigenti scolastici e personale Ata (amministrativi, tecnici e ausiliari) impegnati all'interno degli oltre 42 mila edifici scolastici italiani.
Quella dell'anagrafe edilizia scolastica sembra una storia tipicamente nostrana. Fino al 1993, gli unici che censivano lo stato di salute degli edifici scolastici sono gli impiegati del ministero della Pubblica istruzione. Nel 1994, cioè quasi tre lustri fa, il deputato Nadia Masini presenta un disegno di legge sull'edilizia scolastica che viene approvato due anni dopo: nel 1996. "Il Ministero della pubblica istruzione - prevede la legge - realizza e cura l'aggiornamento (...), con la collaborazione degli enti locali interessati, di un'anagrafe nazionale dell'edilizia scolastica diretta ad accertare la consistenza, la situazione e la funzionalità del patrimonio edilizio scolastico". Per realizzarla "è autorizzata la spesa di lire 20 miliardi per il 1995 e di lire 200 milioni annui a decorrere dal 1996". Soldi che vengono spesi tutti.
vai su http://www.repubblica.it/scuola/2010/03/23/news/edilizia_scolastica-2838253/
Nessun commento:
Posta un commento