martedì 23 marzo 2010

Federazione della Sinistra

Il risultato delle regionali in Francia, con l'avanzata della gauche a danno di Sarkozy deve essere d'esempio e di spinta per la Puglia e per l'Italia: questo messaggio arriva da via Fornari, sede storica di Rifondazione Comunista e che ieri ha visto, tutti insieme, uomini e donne che oggi compongono la Federazione della Sinistra e che hanno ritrovato il dialogo con Nichi Vendola. Il tempo delle polemiche, delle critiche e dell'acredine con il governatore uscente è finito, ora l'obiettivo per la Federazione della Sinistra che riunisce Rifondazione Comunista, I Verdi e i Comunisti Italiani è superare il quorum del 4% ed avere così almeno un rappresentante in consiglio regionale: "Auguro ad ogni forza che mi sostiene di fare bene - ha ricordato Vendola - spira un vento nuovo e dobbiamo coglierlo tutti, la crisi del berlusconismo è cruciale e abbiamo la necessità di reagire, dobbiamo rovesciare la realtà contro quel Berlusconi esorcista che non vede i problemi dell'Aquila o racconta la favola della monnezza che non c'è a Napoli e Palermo. Noi parliamo di cose concrete, di lotta alla precarietà e di come coniugare ecologia e sviluppo".

Nichi Vendola ha riservato stilettate ancor più dure a Silvio Berlusconi in arrivo a Bari domani: "Portasse con se un assegno da 3 miliardi e 100 milioni di euro, soldi chiusi in cassaforte dal noto ministro pugliese". I soldi sono quelli del Par Fas, il ministro è Fitto, e Vendola ricorda a Berlusconi che parlare sempre di magistratura e penne rosse è controproducente: "Ho apprezzato che Berlusconi abbia apprezzato i magistrati di Bari che hanno arrestato Frisullo, anche io apprezzo i magistrati di Bari: sia quando arrestano Frisullo sia quando chiedono l'arresto di Raffaele Fitto. Bisogna sempre avere rispetto della magistratura. Ci sono governatori che vivono l'esperienza di avere degli assessori arrestati, e a fronte di questa esperienza rispondono criticando la magistratura, parlando di giustizia ad orologeria ed esprimendo solidarietà a quegli assessori.

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