mercoledì 31 marzo 2010

Attacco suicida in Daghestan

Duplice attentato nel Daghestan, una delle repubbliche del Caucaso del Nord. Due esplosioni nella città di Kizlyar hanno lasciato sul terreno undici morti e decine di feriti. Fra le vittime anche il capo della polizia locale, il colonnello Vitali Vedernikov. L'attacco segue di soli due giorni il sanguinoso attentato nella metropolitana di Mosca nel quale hanno perso la vita 39 persone. "Ci sono sette funzionari di polizia tra gli uccisi", ha spiegato una fonte della polizia. "Il numero dei feriti - ha continuato - potrebbe raggiungere le decine. Sono stati trasportati in diversi ospedali".

Le esplosioni sono state due e sono avvenute a circa trecento metri di distanza dall'edificio della polizia locale e dell'Fsb, i servizi segreti russi. Secondo quanto ha riferito il ministro degli interni russo Rashid Nurgalev, la prima ha avuto luogo alle 8:42 locali. Un'automobile Niva ha violato un posto di blocco ed è esplosa mentre una pattuglia della polizia stradale si avvicinava. Nella deflagrazione sono rimasti uccisi due poliziotti e una donna che viveva vicino al luogo dell'esplosione. Altri due sono rimasti feriti. Circa quindici minuti dopo, quando sul luogo erano arrivati gli investigatori e si era assiepata una folla di curiosi, un kamikaze vestito da poliziotto si è fatto esplodere in mezzo alla gente uccidendo altri cinque funzionari di polizia, compreso il capo della polizia del distretto di kizliar Vitali Vedernikov, secondo quanto ha riferito il ministero degli interni daghestano.

Secondo quanto ha riferito il ministro degli interni russo rashid nurgalev, chi ha voluto questi attentati puntava a colpire sia obiettivi civili, tra cui una scuola, sia obiettivi della polizia e della sicurezza. "E' necessario - ha spiegato il ministro - analizzare dove era diretto di carico di morte. C'è una scuola, la polizia cittadina, gli uffici del servizio di sicurezza federale Fsb".

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