Per l'Italia la situazione è diversa. Si tratta di «svuotare il tubo dall'impatto incentivi. Bisogna tornare al livello normale di capacità perché gli incentivi hanno anticipato il volume e sforzato il sistema. E siccome ora non ci sono più bisogna gestire la situazione». A fronte di questa situazione complessa, nonostante il mercato dell'auto non vada bene, l'ad ha parlato di «risultati decorosi». Altri capitoli in sospeso, la possibilità di un altro partner, il nodo di Termini Imerese e l'eventuale scorporo dell'auto o dei camion. Marchionne sulla questione di un altro partner, ha affermato che «se viene, bene. Ma ce la facciamo bene anche da soli con Chrysler». Quanto allo scorporo dell'auto oppure di Cnh e Iveco, l'ad ha precisato che sarà seguito il criterio della scelta del «metodo più efficiente dal punto di vista fiscale e commerciale». Comunque la decisione sarà presa il 21 aprile quando Fiat illustrerà il piano per il gruppo al 2014. Sul futuro dello stabilimento di Termini Imerese, Marchionne ha sottolineato che Fiat «è a disposizione del governo per collaborare».
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