mercoledì 24 marzo 2010

Calderoli

Nel pomeriggio di lunedì scorso dal ministero della Semplificazione normativa è giunto un comunicato in cui, come se fosse un'iniziativa abbastanza normale, si annunciava che alle 11 di oggi, nel cortile della caserma dei Vigili del fuoco delle Capannelle, il ministro Calderoli avrebbe "letteralmente e simbolicamente" bruciato un faldone.

È un faldone costituito dalle norme fatte decadere dai suoi meritori interventi legislativi. L'accumulo di carte non più in vigore è in effetti tale da aver dato vita a un muro di scatoloni lungo 16 metri, alto due e largo uno: "Per poter accedere all'interno della Caserma dei Vigili del fuoco - continuava la nota ufficiale - e assistere al "falò delle leggi inutili" sarà necessario accreditarsi all'ufficio stampa del ministero" eccetera. Con il capo fasciato di alloro, il ministro Nerone Calderoli accompagnerà il rogo al suono della sua cetra intonando un'ode autocelebrativa.

E attenzione: quest'ultima della cetra e dell'ode è finta. Ma tutto il resto, che potrà sembrare curioso, anzi bizzarro e perfino minaccioso nella sua scoperta intonazione arcaica (la carta si ricicla, non si brucia), è drammaticamente vero. Così com'è vero che prima di mettere mano al lanciafiamme il ministro si è riservato lo sfizio supplementare e rinforzatissimo di abbattere a picconate il muro delle 375 mila norme non più in vigore. E fin qui, come si dice, la cronaca - per quanto onirica e stralunata possa sembrare.

Però a questo punto occorre aggiungere che il picconamento istituzionale reca il senso di un obbligato risarcimento o di una capricciosa rivalsa in quanto lo spettacolo demolitorio sarebbe dovuto andare in scena, sia pure senza incendio, venerdì scorso nel cortile di Palazzo Chigi, dopo il Consiglio dei ministri che aveva approvato il terzo ddl "ammazza-leggi". O almeno: così era stato trionfalmente annunciato e già degli alacri inservienti avevano preso ad ammucchiare cataste sotto i portici del Maderno.


Ma poi a qualcuno, magari molto in alto, l'installazione e l'abbattimento del muro erano parsi dal punto di vista comunicativo un po' improvvisati, e strambi, e per diversi aspetti addirittura inquietanti; e in questi casi le scuse che si accampano riguardano sempre la sicurezza, che pure dovrebbe essere parola da usarsi con un certo riguardo, fatto sta che il gran circo della semplificazione è traslocato in luogo più consono e periferico. Qui d'altra parte, sotto l'accorta vigilanza dei pompieri, il ministro potrà liberamente giocare con il fuoco.

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