mercoledì 24 marzo 2010

Fini. Le riforme.

MILANO - «Per le riforme l'approccio non può essere basato sulle strumentalizzazioni di tipo propagandistico o legato al vantaggio, pur legittimo, che possa trovare questa o quella parte». Così il presidente della Camera Gianfranco Fini a proposito di riforme e di presidenzialismo risponde al presidente del Consiglio Berlusconi che martedì a Torino, nel lanciare la candidatura di Roberto Cota, parlando di riforme aveva affermato: «Dobbiamo decidere fra l'elezione diretta del premier o quella del presidente della Repubblica: sarete voi elettori interpellati attraverso i gazebo a indicare quale via prenderemo». E poi ha aggiunto: «Se davvero vogliamo che il Pdl sia un grande partito che segni la vita politica dei prossimi decenni - aggiunge - deve essere un partito democratico, un partito che ascolta la gente».

CON LETTA - Al contrario Fini, partecipando ad un incontro con l'Associazione Civita, cui era presente anche il sottosegretario Gianni Letta, afferma che le riforme vanno finalizzate allo spirito costituente ed avere come obiettivo l'interesse generale e il bene comune, nel rispetto della dialettica tra le forze e le culture politiche, garantendo una Costituzione riformata che rappresenti una garanzia per tutti gli italiani, non solo per quelli del nord o del sud o per cui vota legittimamente per questa o quella forza politica». E quindi ha lanciato un monito: «In una fase turbolenta come questa, si tratta di concetti che devono essere ripetuti o comunque vanno tenuti ben presenti almeno dalle Istituzioni».

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