Panico a Wall Street, poi recupera
Milano scende ai minimi dal 2009, poi lieve rialzo e chiude a -3,4%. Sotto tiro ancora una volta le banche. Tracollo dell'euro sotto quota 1,22, petrolio a 67 dollari
- E' subito crollo in apertura per le Borse europee. Piazza Affari scende subito di oltre il 3% e poco meno le altre piazze del Vecchio continente. Sulle prime rilevazioni Bruxelles mostra un calo del 2,43% a 2344,11 punti, Parigi cede il 2,81% a 3334,55 punti ed Amsterdam il 2,99% a 304,18 punti. Segno meno anche per Francoforte -2,57% a 5656,38 punti, Londra -2,4% a 4947,73 punti e Madrid -3,03% a quota 9006,6.
L'ondata di vendite prosegue il trend negativo della Borsa di Tokyo che ha segnato un crollo del 3,06%, in scia ai timori sulla tenuta dell'Eurozona. L'indice Nikkei ha ceduto il 3.06%, a 9.459,89 punti, scivolando ai livelli più bassi dal 30 novembre 2009. L'euro, in particolare, si indebolisce contro lo yen, fermandosi a quota 109,99, in calo di 1,56 punti sul mercato dei cambi di Tokyo. Una soglia che non era stata varcata dal novembre 2001. Giù anche le quotazioni del greggio che tornano sotto i 70 dollari. Anche le altre Borse asiatiche scendono ai minimi da divesi mesi.
A pesare sui listini un insieme di fattori: la risposta incerta della Ue alla crisi del debito greco e la presenza di altri problemi di deficit in altri paesi europei stanno innervosendo i mercati da sei settimane. Ieri si sono aggiunti il commissariamento di Cajasur da parte della banca centrale spagnola e le notizie secondo cui il leader della Corea del Nord Kim Jong-il ha ordinato ai suoi soldati di essere pronti a combattere. La vicenda Cajasur è vista come un segnale di debolezza del sistema bancario. "La situazione che si è venuta a creare con la banca spagnola rende gli investitori nervosi perché fa aumentare i timori che altre cose possano nascondersi dietro le scene", osserva un broker.
Sulla seduta nera di Tokyo ha pesato anche la chiusura negativa di Wall Street che ha terminato le contrattazioni con il Dow Jones che ha perso l'1,24 per cento chudendo a quota 10.066,57. Il Nasdaq ha ceduto lo 0,69% finendo a 2.213,55 punti. A trascinare in calo i listini, provocando un'ondata di vendite, è stato il cattivo andamento dei finanziari, frenati da un lato dai timori collegati alla crisi in Europa e dall'altra dai possibili limiti che il governo americano potrebbe imporre alle banche americane con la riforma della finanza.
Chiusura a -3,4%. Milano ha guidato i ribassi con oltre il 4% di perdita. Sono ancora una volta i titoli bancari, che a Piazza Affari hanno un peso maggiore che altrove, ad essere sotto tiro in tutta Europa. Chiude infine a -3,4% a 18.382 punti, scivolando sui minimi di luglio dello scorso anno. Pesante anche il Ftse All Share che ha lasciato sul terreno il 3,31% a 18.964 punti.
Euro in calo. Prosegue a rotta di collo anche la caduta dell'euro, che tratta a 1,2203 dollari dopo aver toccato minimi a 1,2190 dollari. La debolezza della moneta unica si fa sentire anche nei confronti dello yen dove ha sfondato la quota dei 110 yen e scambia a 109,45 yen in prossimità dei minimi intraday a 109,31 yen. Livelli che non si vedevano da più di otto anni.
La rivalutazione del dollaro e i timori per la congiuntura continuano a spingere in basso le quotazioni del petrolio: il contratto di luglio sul light crude scambia a 67,45 dollari al barile, aggiornando i minimi dell'anno e segnando un calo del 3,8% rispetto alla chiusura di ieri.
Anche Wall Street in forte calo, con il Dow Jones che cede circa il 2,5% dopo essere andato anche peggio nelle prime battute. Infranta la soglia psicologica dei 10.000 punti. L'Europa peggiora ancora e Milano, sempre in testa ai ribassi, tocca -4,7%, con Unicredit peggiore blue chip a -8,7%, seguita da Saipem a -7,3, Fiat e Stm a -6,2, Intesa a quasi -6.
Chiusure europee in forte calo ma non sui minimi. Il fatto che Wall Street sembri mantenere il calo intorno ai due punti percentuali senza ulteriori frane sembra aver confortato i listini del Vecchio continente, che hanno chiuso in pesante calo ma sopra i minimi di giornata, con perdite del 2,5-3%. Anche Piazza Affari si è un po' ripresa sul finale e termina la seduta con l'indice generale a -3,31% e l'FtseMib a -3,40.
L'ondata di vendite prosegue il trend negativo della Borsa di Tokyo che ha segnato un crollo del 3,06%, in scia ai timori sulla tenuta dell'Eurozona. L'indice Nikkei ha ceduto il 3.06%, a 9.459,89 punti, scivolando ai livelli più bassi dal 30 novembre 2009. L'euro, in particolare, si indebolisce contro lo yen, fermandosi a quota 109,99, in calo di 1,56 punti sul mercato dei cambi di Tokyo. Una soglia che non era stata varcata dal novembre 2001. Giù anche le quotazioni del greggio che tornano sotto i 70 dollari. Anche le altre Borse asiatiche scendono ai minimi da divesi mesi.
A pesare sui listini un insieme di fattori: la risposta incerta della Ue alla crisi del debito greco e la presenza di altri problemi di deficit in altri paesi europei stanno innervosendo i mercati da sei settimane. Ieri si sono aggiunti il commissariamento di Cajasur da parte della banca centrale spagnola e le notizie secondo cui il leader della Corea del Nord Kim Jong-il ha ordinato ai suoi soldati di essere pronti a combattere. La vicenda Cajasur è vista come un segnale di debolezza del sistema bancario. "La situazione che si è venuta a creare con la banca spagnola rende gli investitori nervosi perché fa aumentare i timori che altre cose possano nascondersi dietro le scene", osserva un broker.
Sulla seduta nera di Tokyo ha pesato anche la chiusura negativa di Wall Street che ha terminato le contrattazioni con il Dow Jones che ha perso l'1,24 per cento chudendo a quota 10.066,57. Il Nasdaq ha ceduto lo 0,69% finendo a 2.213,55 punti. A trascinare in calo i listini, provocando un'ondata di vendite, è stato il cattivo andamento dei finanziari, frenati da un lato dai timori collegati alla crisi in Europa e dall'altra dai possibili limiti che il governo americano potrebbe imporre alle banche americane con la riforma della finanza.
Chiusura a -3,4%. Milano ha guidato i ribassi con oltre il 4% di perdita. Sono ancora una volta i titoli bancari, che a Piazza Affari hanno un peso maggiore che altrove, ad essere sotto tiro in tutta Europa. Chiude infine a -3,4% a 18.382 punti, scivolando sui minimi di luglio dello scorso anno. Pesante anche il Ftse All Share che ha lasciato sul terreno il 3,31% a 18.964 punti.
Euro in calo. Prosegue a rotta di collo anche la caduta dell'euro, che tratta a 1,2203 dollari dopo aver toccato minimi a 1,2190 dollari. La debolezza della moneta unica si fa sentire anche nei confronti dello yen dove ha sfondato la quota dei 110 yen e scambia a 109,45 yen in prossimità dei minimi intraday a 109,31 yen. Livelli che non si vedevano da più di otto anni.
La rivalutazione del dollaro e i timori per la congiuntura continuano a spingere in basso le quotazioni del petrolio: il contratto di luglio sul light crude scambia a 67,45 dollari al barile, aggiornando i minimi dell'anno e segnando un calo del 3,8% rispetto alla chiusura di ieri.
Anche Wall Street in forte calo, con il Dow Jones che cede circa il 2,5% dopo essere andato anche peggio nelle prime battute. Infranta la soglia psicologica dei 10.000 punti. L'Europa peggiora ancora e Milano, sempre in testa ai ribassi, tocca -4,7%, con Unicredit peggiore blue chip a -8,7%, seguita da Saipem a -7,3, Fiat e Stm a -6,2, Intesa a quasi -6.
Chiusure europee in forte calo ma non sui minimi. Il fatto che Wall Street sembri mantenere il calo intorno ai due punti percentuali senza ulteriori frane sembra aver confortato i listini del Vecchio continente, che hanno chiuso in pesante calo ma sopra i minimi di giornata, con perdite del 2,5-3%. Anche Piazza Affari si è un po' ripresa sul finale e termina la seduta con l'indice generale a -3,31% e l'FtseMib a -3,40.
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