mercoledì 26 maggio 2010

"Al Real non direi di no"

Messaggio del centrocampista alla Roma. "Se la società mi dicesse di essere pronta ad accettare un'offerta vantaggiosa io non mi opporrei: Non stiamo parlando del Pizzighettone e io voglio vincere. Ci vorrebbe anche la tessera del poliziotto"


"Al Real non direi di no"
SESTRIERE - "Se la società decidesse di cedermi, accetterei". Daniele De Rossi, obiettivo principale del Real Madrid, per la prima volta apre le porte ad una possibile cessione. "Qualora il club mi dicesse di aver accettato un'offerta vantaggiosa dal punto di vista tecnico o economico non potrei rifiutare. Ho 26 anni, non posso certo smettere di giocare a calcio. Con tutto il rispetto, non si tratterebbe di andare al Pizzighettone".

MAI ALTROVE IN ITALIA - Il mediano della Roma non gradirebbe comunque una piazza italiana. "Per me non sarebbe un sacrificio né un gesto d'amore quello di andare via. Dovessi avere la fortuna di diverse offerte tra cui scegliere, di fronte al Real Madrid non ci sarebbe nemmeno il dubbio. In Italia non giocherei mai con un'altra squadra, andare all'estero sarebbe un'esperienza importante".

APPREZZO LA SOCIETA' - Negli ultimi giorni in casa Roma sono arrivate numerose smentite: il centrocampista ha gradito le dichiarazioni di affetto. "Al momento leggo le smentite della mia società in relazione a queste voci: il presidente rimanda tutto al mittente, l'allenatore ribadisce la mia conferma. Mi fa piacere sentire tutto questo e l'affetto dei tifosi, per il resto dovete chiedere alla dirigenza".

SERVIREBBE TESSERA POLIZIOTTO -
De Rossi si sbilancia anche sull'argomento tessera del tifoso. "Sono contrario, non mi piacciono le schedature. In alcuni casi viste le ultime vicende forse servirebbe anche la tessera del poliziotto. Non credo che questa possa essere la soluzione del problema: chi va in giro con un coltello in tasca e lo usa per colpire un'altra persona non sta bene, non è uno normale, così come non sta bene neanche un poliziotto che prende a calci un ragazzo che non c'entra nulla".
fonte repubblica.it

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